Riforma dell’ISEE
Maggiore equità ed efficacia nella valutazione della condizione economica delle famiglie, meno burocrazia e più controlli
E’ stato firmato nel corso del Consiglio dei Ministri di oggi il decreto di riforma dell’ISEE, l’indicatore della situazione economica equivalente, strumento con il quale si accede all’erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali.
La riforma, prevista dall’art. 5 del Decreto n. 201/2011 c.d. “Salva Italia”, è finalizzata a rendere più corretta la misurazione della condizione economica delle famiglie e a migliorare l’equità nell’accesso delle prestazioni da parte dei cittadini, garantiti dal fatto che questa valutazione avverrà secondo criteri definiti univocamente su tutto il territorio nazionale.
Il vecchio ISEE, infatti, in vigore dal 1998, iniziava a mostrare i segni del tempo. Per questo negli ultimi mesi il Governo si è fortemente impegnato per una sua profonda rivisitazione, realizzata recependo anche le indicazioni arrivate dal Parlamento e dalle Parti Sociali.
“Con la riforma che abbiamo predisposto – ha commentato il Ministro Giovannini – intendiamo non solo disporre di uno strumento più corretto per valutare le condizioni relative tra persone e famiglie con diverse possibilità economiche, ma anche restringere gli spazi all’evasione, ricordando che ogni presunta furberia, in effetti una vera e propria ruberia, toglie un’opportunità a coloro che ne hanno diritto”.
DPCM del 3 dicembre 2013
Comunicato stampa del 3 dicembre 2013
La riforma dell’ISEE
La riforma dell’ISEE (scheda di sintesi)
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