mercoledì 6 aprile 2011

Rinnovabili con Dia, Basilicata bacchettata dalla Consulta

In Basilicata non potranno più essere realizzati con Dia gli impianti fotovoltaici ed eolici di potenza maggiore di 200Kw e minore di 1Mw. D’ora in poi si dovrà ricorrere all’Autorizzazione unica, come previsto dalla normativa nazionale. Lo ha deciso la Corte Costituzionale con la sentenza 107/2011, che ha dichiarato l’illegittimità di alcuni passi della Legge Regionale 21/2010, con cui la Basilicata aveva modificato il Piano di Indirizzo Energetico Ambientale Regionale – Lr.1/2010. Secondo la Consulta, la legge regionale, consentendo deroghe al regime semplificato in base alla localizzazione e alle caratteristiche degli impianti, contrasta con le previsioni del Decreto Legislativo 387/2003, che ammette la Denuncia di inizio attività solo per gli impianti eolici di potenza inferiore a 60Kw. La Corte Costituzionale ha ricordato il limite di 20Kw contenuto nel D.lgs. 387/2003, nonostante il quale la norma regionale consente il ricorso alla Dia per la realizzazione di impianti non integrati di potenza compresa tra i 200 Kw e 1Mw, con l’unico vincolo che siano ubicati su un suolo di proprietà del proponente e vengano posti ad una distanza non inferiore a 500 metri in linea d’aria. La sentenza della consulta conferma quanto già sostenuto l’anno sorso contro la Puglia, che con la Lr. 31/2008 aveva innalzato a 1 Mw il limite per la procedura con DIA in alternativa alla Autorizzazione Unica. Alla base delle due pronunce un solo principio: la competenza a livello centrale delle autorizzazioni in materia di energia. Il nuovo decreto rinnovabili potrebbe però segnare un’inversione di tendenza. La norma dà infatti alle Regioni la facoltà di applicare procedure autorizzatorie semplificate agli impianti di potenza fino a 1Mw, estendendo le attività di edilizia libera a quelli fino a 50 Kw. www.edilportale.com

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